Vietato ai minori di 60 anni
cinema e anziani | Francesco Carbone | Il Ponte rosso N° 73 | ottobre 2021
di Francesco Carbone
Il titolo è ovviamente provocatorio e vorrebbe – atavica conseguenza dei divieti – avere l’effetto contrario. Film vietati agli under 60 perché qui si presenta un dizionario di un’ottantina di opere che raccontano di anziani, in tutte le gradazioni possibili: comico, grottesco, tragico. Il libro è La stagione del raccolto di Mauro Cauzer, Francesco Mosetti d’Henry e Alan che – si legge sul retro della copertina – è «un catalogo di film che insegnano a invecchiare bene»: l’argomento è arduo, antico e meraviglioso. Non era già almeno da Socrate il compito di ogni uomo di ben invecchiare e quindi ben morire? Come per la filosofia in particolare stoica, lo scopo degli autori è dunque insegnare, diventando vecchi, a diventare saggi. Insegnare è sempre un’attività altamente ottimista: farlo grazie a dei buoni film ci pare allettante. Quanti e quali film permetterebbero questo?
Proporre un elenco di cose che ci interessano di un certo argomento è sempre esercizio avventuroso, euforico e destinato, va da sé, a restare incompleto. Il gioco di catalogatore dà un piacere che può diventare deliziosamente maniacale: corrisponde a una vocazione eroica e impossibile. Walter Benjamin, che se ne intendeva, aveva scritto che ogni collezione «è solo un argine contro la marea sizigiale dei ricordi» (sizigiale è la marea che arriva alla sua massima ampiezza). È dolce naufragare nei mari che ci piacciono. I film sugli anziani sono tantissimi, e gli ottanta presentati nella Stagione del raccolto circoscrivono un’area secondo criteri allo stesso tempo cinematografici (sono tutti film relativamente recenti) che, come abbiamo visto, terapeutici: aiutano a ritrovarci in «una vecchiaia consapevole».
L’argomento della Stagione del raccolto è bellissimo intanto perché la vecchiaia è per i grandi attori il momento del compimento supremo. Occorre una vita di abnorme talento per ritrovarsi a recitare bene un Re Lear, o per essere nel cast paradisiaco che ha messo insieme Martin Scorsese nel recente The Irishman (2019). Nei film qui proposti, ci sono prove stupende di Julie Christie, Michel Serrault, Virna Lisi, Maggie Smith, Judi Dench. Bette Davis, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni, Christopher Plummer, Christopher Walken, Richard Farnsworth, e anche questa è una lista largamente incompleta. Citiamo gli attori perché – come nota spesso Alan Viezzoli nelle sue belle schede – sono in molti casi loro, più dei registi, a far funzionare il racconto. I loro volti sono già opere d’arte; tutti ci fanno pensare a una cosa che disse Carmelo Bene: «io ho una faccia», perché è vero che da giovani abbiamo il viso fresco, speranzoso e quasi sempre generico della giovinezza, ma finalmente da vecchi il volto che ci meritiamo. Viene anche in mente il saggio di James Hillman, La forza del carattere (Adelphi 2007), dove quel celebre psicanalista raccontava che, se il carattere è il daimon che guida la nostra vita, è la vecchiaia che «disvela il carattere». In questi film, del carattere il primo segno è il volto dell’attore, che quasi sempre è sublime.
Interessante è che il libro nasca dalla realizzazione, dal 2004, di una rassegna cinematografica annuale presentata ogni anno a Trieste, dunque come esito di una proposta concreta in cui i film sono sempre almeno due cose: opere da godere in sé, strumenti per possibili «insegnamenti o consigli di vita». Conseguentemente, per ogni film sono state scritte due schede: la prima di Alan Viezzoli che presenta l’opera, la seconda di Mauro Cauzer e Francesco Mosetti d’Henry in cui dal film diventano «strumento per comprendere la vecchiaia». Tutto è scritto in modo cordiale, preciso, amichevole.
La lista della Stagione del raccolto ci ha fatto conoscere film di cui non sapevamo nulla, ce li ha fatti cercare e vedere. Ci ha fatto pensare a opere che si potrebbero aggiungere, perché è proprio questo il gioco dell’elenco: un po’ come lo scambio di figurine di calciatori che si faceva da bambini. Uno – facendo un bel balzo indietro nel tempo – prima di tutti, il più tragico e grandioso: Viale del tramonto di Billy Wilder, 1950.
Mauro Cauzer
Francesco Mosetti d’Henry
e Alan Viezzoli
La stagione del raccolto
Editrice Dapero, 2021
- 224, euro 20,00