UN CONTEMPORANEO A CASA DEL DOGE

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MOSTRE IN REGIONE

UN CONTEMPORANEO A CASA DEL DOGE

L’artista svizzero Zimoun presenta le sue installazioni nelle sale di Villa Manin a Passariano

di Walter Chiereghin

Villa Manin a Passariano

Si è inaugurata nei prestigiosi spazi della Villa Manin di Passariano lo scorso 28 ottobre una mostra d’arte contemporanea dedicata alle spettacolari installazioni dell’artista elvetico Zimoun. L’esposizione, curata dal direttore di Villa Manin Guido Comis, è realizzata dall’Erpac, Ente regionale per il patrimonio culturale che gestisce la villa e rimarrà aperta al pubblico fino al 17 marzo 2024. Avvalendosi anche del fondamentale contributo degli studenti dell’istituto ISIA Roma Design di Pordenone, con cui Erpac ha sottoscritto un protocollo di collaborazione, l’evento espositivo si sviluppa in nove ambienti del pianterreno della villa. In ciascuna di tali nove sale vengono presentate altrettante installazioni che sembrano dialogare con gli elementi architettonici, le decorazioni, gli stucchi, i cristalli dei lampadari, i marmi dei pavimenti, in un muto ma intrigante dialogo tra XVIII e XXI secolo.

Le opere contemporanee presentate da Zimoun a Passariano propongono elementi cinetici raccordati tra loro in multiple serialità, mentre al dinamismo dei singoli elementi è abbinato la generazione di sonorità prodotte dal movimento degli elementi mobili, opportunamente amplificato anche dalla risonanza fornita da semplici casse acustiche costituite da materiali poveri quali scatole di cartone o sacchi in plastica sui quali tambureggiano le parti meccaniche in movimento, a loro volta costituite da materiali altrettanto poveri, quali catenelle metalliche o palline di cotone.

Installazione
196 motori a corrente continua, catenelle, scatole di cartone 10x10x10 cm. 2022
particolare
Installazione
196 motori a corrente continua,
catenelle, scatole di cartone 10x10x10 cm. 2022

I singoli elementi di ciascuna installazione sono accostati l’uno all’altro a dare forma ad un organismo meccanico pulsante di importanti dimensioni, il cui movimento è assicurato da centinaia di piccoli motori, minuscole macchine elettriche rotative che convertono energia elettrica a corrente continua in rotazione meccanica. Il rumore prodotto dal ritmico frusciare, sobbalzare o percuotere dei componenti finali delle singole “macchine” sulla cui progettazione si esercita la creatività dell’artista produce, ovviamente, una sonorità che, esasperata dalla coralità dei numerosi marchingegni accostati l’uno all’altro, evoca nel visitatore la memoria di piogge scroscianti, di grandinate, di acqua corrente o di cascate. Oppure, in stridente contrasto con quelle sensazioni orientate in senso naturalistico, il richiamo suggerito dalle opere è a paesaggi urbani e industriali, il rumore di fondo della civiltà delle macchine nel quale, nostro malgrado, siamo attualmente tutti inseriti all’interno degli spazi urbani di una “progredita” civiltà industriale.

Installazione
52 motori a corrente continua, sacchetti della spazzatura. 2023

Gli elementi che compongono le singole opere sono disposti in schemi che, di volta in volta, possono manifestarsi in simmetrie ordinate geometricamente secondo uno schema accuratamente preordinato, fino a realizzare vere e proprie architetture, oppure liberamente accostate tra loro in modo irregolare e caotico, ma in entrambe queste modalità il dinamismo ottico ed acustico cui sono meccanicamente vocate conferisce loro un’animazione vivace anche se ritmicamente ripetitiva, che comunque le assimila ad organismi viventi, ancorché costretti in una circoscritta cattività.

Zimoun

L’artefice che esibisce il proprio lavoro negli spazi di Villa Manin proviene da un percorso formativo del tutto discosto da quello usuale degli artisti, anche dalla generalità di quelli contemporanei: nessuna Accademia di Belle Arti nel suo curriculum, nessuna bottega d’artista, nessun apprendistato sotto la guida di un maestro. Un autodidatta di successo dunque, che vive ed opera a Berna, città ove è nato nel 1977, ma con una variegata presenza espositiva che lo ha condotto a calcare le scene di importanti musei e gallerie di livello internazionale, da  Zurigo a Santiago del Cile; da Seul a Madrid; a Mumbai; a Pechino; a Lugano, a Parigi, ad Avignone, a Modena, a Firenze e non solo.

Installazione
126 motori a corrente continua,
palle di cotone, scatole di cartone 65x65x65 cm.
2023

In tutte queste mostre, come in quella di Villa Marin, la creazione delle opere sembra ispirarsi a due opposte polarità, l’una rigorosamente razionale ed organizzata geometricamente fino a comporre architetture – la più spettacolare quella organizzata nell’ultima sala dell’esposizione, una torre di cartone nella quale il visitatore può entrare direttamente – l’altra impostata semplicemente dall’accostamento dei singoli elementi meccanici in movimento, tutti identici, a definire la polarità caotica nella disposizione dei pezzi e nella sonorità che da essi viene provocata.

In entrambi i casi, risulta facile rimanere affascinati dalla freschezza delle proposte visive ed acustiche di questo originale artista.