Studi d’artista di Marco Petean
Il Ponte rosso N° 51 | mostre in regione | novembre 2019
Nell’ambito delle iniziative per celebrare i primi 10 anni di attività la Galleria “La Fortezza” di Gradisca d’Isonzo, ha presentato tra ottobre e novembre 2019 il debutto espositivo di Marco Petean con la personale “Studi d’artista”.
L’autore, esordiente con questa esposizione, è nato a Udine nel 1976 ed ebbe modo sin dai primi anni della sua formazione di appassionarsi alla lavorazione della terracotta e alla pittura frequentando il laboratorio di artigianato artistico della madre, presso il quale si esercitò fin dai primi anni. Successivamente, ottene la qualifica professionale di progettista d’arredo d’interni e lavora per diversi anni con tale mansione presso aziende in Italia e all’estero. Coltiva l’interesse per l’arte contemporanea, visitando mostre, musei, fiere d’arte e venendo a contatto con diversi artisti.
Questo percorso lo ha portato a riprendere a lavorare l’argilla, dando vita alle sculture in terracotta policroma presentate nella sua prima personale, quella appunto presso “ La Fortezza” di Gradisca d’Isonzo.
L’idea ispiratrice della rassegna ha fornito l’occasione a Petean di rielaborare e reinterpretare l’esperienza di conoscere artisti contemporanei, come Giorgio Celiberti, Sergio Altieri, Giuseppe Zigaina, o altri come Pino Deodato, Raffaele Minotto, Silvia Argiolas ed altri ancora, nei loro atelier, luoghi in cui si può venire a contatto in maniera diretta e senza mediazioni con la qualità del lavoro, con le modalità espressive e con le doti umane degli artisti visitati nel loro ambiente di lavoro.
Ne sono nate quarantuno sculture in terracotta policroma, una sorta di “teatrini dell’arte”, dove all’interno di una scatola di limitate dimensioni viene sommariamente riprodotto lo studio di un artista – generalmente sulla base di una visita personalmente compiuta, altre volte valendosi di una documentazione fotografica – allo scopo di trasferire al visitatore della mostra le emozioni, dallo stesso Petean provate, nell’essere accolto dagli artisti, nell’avere la possibilità di conoscere meglio le loro personalità, la loro storia, di catturare alcune loro particolarità dagli oggetti di cui si circondano, dalla scelta del luogo dove lavorano.
Positivo il riscontro da parte del pubblico, inclusi affermati artisti che hanno inteso con la loro presenza ricambiare in galleria la visita che avevano ricevuto da Petean nei loro luoghi di lavoro, come hanno fatto Sergio Altieri, Giorgio Celiberti, Franco Dugo, Renzo Marzona, Raffaele Minotto, Mario Palli.
Ma, al di fuori dell’ambito regionale e della contemporaneità, questa esposizione ha avuto anche l’intento di incuriosire lo spettatore in un originale viaggio nel cuore della storia dell’arte, suggerendogli sinteticamente qualcosa dell’atmosfera che caratterizzava gli studi di grandi artisti italiani come Lucio Fontana, Franco Angeli, Alberto Burri o anche internazionali come: Francis Bacon, Pablo Picasso, Renè Magritte, Henri Matisse, Alberto Giacometti e tanti altri. Non è mancata anche una riflessione sull’attuale crisi del concetto di studio, inteso come luogo privato ed esclusivo di invenzione e creazione dell’arte, che si è esplicitata nella rappresentazione di alcuni degli artisti più conosciuti a livello internazionale, mentre si esprimono attraverso la performance come Yayoi Kusama o Marina Abramovic, attraverso lavori concepiti e realizzati per una specifica circostanza e ubicazione, come quelli di Giacomo Piussi o che creano nei luoghi più diversi, come Liu Bolin, l’uomo invisibile.