Illustrare l’illustre poeta

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La Commedia: una sfida a tradurre in immagini le terzine di Dante (parte quarta)

Paolo e Francesca: storia di amore, morte e, soprattutto, poesia

di Walter Chiereghin

 

Come si è visto, l’ultimo scorcio del secolo XVIII vide una decisa ripresa d’interesse per il poema dantesco che, a partire dall’Inghilterra, si tradusse anche in un parallelo rifiorire di iniziative nell’ambito delle arti figurative, che con l’avvento del Romanticismo segnarono un’autentica esplosione creativa sia delle opere grafiche pensate e realizzate in funzione editoriale. a corredo illustrativo del testo del poema, sia in dipinti più o meno direttamente ispirati da alcuni personaggi che Dante fa narratori di se stessi e della propria drammatica vicenda biografica, primi senza confronti Paolo e Francesca. Per dire soltanto di Jean Auguste Dominique Ingres (1780-1867), la scena del bacio (castissimo) tra i due cognati sorpresi da Gianciotto in flagrante adulterio godette presso il pubblico di uno straordinario successo, al punto che si contano almeno diciassette repliche del medesimo soggetto eseguite dall’artista, con minime o più significative varianti.

Prima e dopo di Ingres, la storia di Francesca da Polenta e del suo sfortunato e tragico amore per Paolo Malatesta non smise di ispirare una quantità di artisti, tra cui, in una scia che perdura ancora nei nostri giorni, poeti e scrittori quali Leigh Hunt (1784-1859), autore del poemetto The Story of Rimini, pubblicato nel 1816, mentre due anni più tardi veniva pubblicata la tragedia in versi di Silvio Pellico, che aveva esordito sulle scene fin dal 1815, Epaminonda Provaglio, che con lo pseudonimo di Nullo Amato pubblicò nel 1891 un romanzo col nome dell’eroina dantesca, Gabriele D’Annunzio, la cui tragedia in versi venne rappresentata a partire dal 1901 e successivamente musicata da Domenico Zandonai nel 1914 (il canto V dell’Inferno dantesco ispirò pure Pëtr Il’ič Čajkovskij, che compose nel 1876 la fantasia per orchestra Francesca da Rimini, op. 32), possiamo poi leggere un saggio di Nevio Matterini (Cappelli 1965), il romanzo di Frances Fleetwood Concordia, pubblicato in inglese nel 1971, e ancora Manuela Raffa, autrice di Francesca (2017), per tacere di tutta la saggistica storica e filologica e chissà quante altre opere letterarie.

In musica, oltre a Zandonai e Čajkovskij. cui abbiamo accennato, bisognerà almeno dire del compositore francese Ambroise Thomas, autore dell’opera lirica Françoise de Rimini, andata in scena all’Opéra di Parigi nel 1882 e dell’opera in un atto di Sergej Rachmaninov, eseguita una prima volta al Bol’šoj di Mosca nel 1906, sotto la direzione del compositore. E ancora, i due cognati sono protagonisti anche di un cortometraggio cinematografico muto del 1908 del regista inglese James Stuart Blackton e del film Paolo e Francesca dell’italiano Raffaello Matarazzo, del 1949.

Risulta evidente che la fortuna della storia di Paolo e Francesca deriva in primo luogo dallo straordinario cameo che Dante inserì nel quinto canto dell’Inferno (anche perché prima di questo non esiste alcuna documentazione scritta del duplice delitto), facendo parlare Francesca in prima persona, ma sicuramente la popolarità dell’episodio si sorregge anche sull’eccezionale fioritura di opere d’arte, figurative o d’altro genere, che, soprattutto con l’affermarsi del Romanticismo, si riferirono alla dolorosa vicenda in cui si incontrano amore e morte, poesia e violenza.

Si realizzò così, per tutta la durata dell’Ottocento, una straordinaria fioritura di opere d’arte ispirate al poema e anche alla biografia del poeta; prendendo qui in esame soltanto una piccola parte di quelle create attorno all’episodio dei due amanti di Rimini. Anche attraverso questa ridottissima sintesi si può dar conto della straordinaria fortuna che in campo figurativo arrise a questi soggetti, anche tralasciando, per il momento, le opere grafiche destinate all’illustrazione dei volumi della Commedia che, soprattutto grazie all’eccezionale successo che arrise all’opera di Gustave Doré, proliferarono a partire da quel secolo.

Si può dire che la pittura del periodo considerato, ossia il XIX secolo, si interessò assiduamente a quel soggetto, naturalmente producendo dipinti secondo il gusto e le appartenenze dei singoli artisti, per cui disponiamo di esempi ascrivibili a ispirazioni di matrice neoclassica, romantica, preraffaellita, scapigliata, simbolista, ciascuno tradotto sulla tela, com’è naturale, come prodotto diretto della cultura e dell’estetica dei singoli esecutori.

Riguardo ai contenuti, molta parte delle opere riguarda la “storia seconda”, quella terrena, narrata a Dante da Francesca, com’è nel dipinto di Ingres già citato, o in quello del tedesco Anselm Feuerbach (1829-1880), che ritrae la coppia in un’immagine di neoclassica compostezza, oppure in quello di Dante Gabriel Rossetti (1828-1882). Accanto a queste immagini, alcune altre si riferiscono al violento epilogo della vicenda terrena dei due amanti, com’è nella realistica presentazione post mortem dei corpi trafitti da un’unica spada, opera del pittore italiano Gaetano Previati (1852-1920), a lungo impegnato nell’ambito della scapigliatura lombarda, oppure quella dello svizzero Arnold Böcklin (1827-1901), maestro del simbolismo, noto soprattutto per la sua Isola dei morti, che coglie i due sfortunati in una drammatica figurazione dei loro ultimi istanti di vita.

Un’altra significativa frazione delle opere indugia sulla rappresentazione del secondo girone internale, con i due poeti che ascoltano la narrazione, come nel dipinto, ancora del Rossetti, che mette in scena in riquadri separati sia la “storia prima” che la “seconda”, mentre tornando sulla pittura di più schietta ispirazione romantica, dobbiamo citare almeno la sensuale rappresentazione dovuta al pennello di Ary Scheffer (1795-1858), consapevoli di aver toccato soltanto una modesta parte delle opere ispirate dalle ventitre terzine che nel quinto canto raccontano quella storia immortale.

 

 

 

Anselm Feuerbach

Paolo und Francesca

olio su tela, 1864

Monaco di Baviera

collezione Sammlung